Fra gli ingredienti principali di alcuni dei cocktail più amati e bevuti in tutto il mondo, ve ne è uno dalle origini alquanto antiche ma, soprattutto, torinesi: il Vermouth.
Frutto degli esperimenti e dell’intuito dell’erborista Antonio Carpano, il Vermouth o Vermut nasce nel 1786 in una piccola bottega di Torino, dalla fortunata unione tra il vino ed un’infusione di erbe e radici.
Infatti, deve il nome al termine Wermut con il quale, in tedesco, viene chiamata l’Artemisia Maggiore. Quest’ultima è una pianta dal potere digestivo con la quale Antonio Carpano ha aromatizzato il vino bianco, assieme ad altre erbe, spezie e fiori a cui si aggiungono alcol e zucchero.
Un’importante intuizione quella del giovane torinese, che grazie alla miscela di erbe e aromi del territorio, ha reso il vino bianco più delicato e apprezzabile, incontrando anche i gusti e i palati delle signore.
Oggi, è classificato come un vino liquoroso e aromatizzato e, dal 2017, il Vermouth di Torino è un’indicazione geografica registrata, nonché motivo di orgoglio sabaudo.
Il successo del Vermouth, dalla corte dei Savoia ai giorni nostri
A proposito di orgoglio sabaudo, pare che il successo del Vermouth sia dovuto anche al favore del Re Vittorio Amedeo III. Infatti, la storia del vino liquoroso più famoso al mondo è indissolubilmente legata alla famiglia Savoia.
Se la prima intuizione del giovane Antonio Carpano fu quella di rendere più gustoso e apprezzabile il forte vino piemontese attraverso l’infuso di erbe e aromi del territorio, la seconda potremmo definirla una vera e propria strategia di marketing.
Carpano fece recapitare una cassa di Vermouth a corte. Il Re Vittorio Amedeo III e con lui tutta la nobiltà torinese, ne rimasero piuttosto colpiti. Da quel momento in poi, il Vermouth del giovane Carpano e la sua piccola bottega presero il decollo, dando origine ad una bevanda dal successo planetario.
Un successo giunto fino ai giorni nostri, tanto che a Piazza Castello, oggi, una lapide celebra il ricordo di quel giorno.
Vermouth: da Torino a tutto il mondo
Il Vermouth nel corso dei secoli è rimasto fedele all’originale. Composizione al 75% di vino e scelta selezionata degli aromi. Di Carpano resta pure l’installazione dedicata al Punt e Mes, il Vermouth nato nel 1870.
Un punto di dolce e mezzo di amaro è il significato del nome piemontese e brand internazionale, celebrato dalla campagna di Armando Testa con una sfera (il punto) e una mezza sfera (il mezzo) sovrapposte, oggi posizionate nella rotatoria di fronte alla vecchia stazione ferroviaria di Porta Susa.
Oggi, il Vermouth viene impiegato soprattutto come ingrediente fondamentale nei cocktail da aperitivo, tra i quali il Martini, l’Americano, il Manhattan o il Negroni. Ve ne sono varie tipologie, distinte per colore (rosso, bianco e rosato) e per gusto (dolce, secco, extra secco e chinato).
Il Vermouth di Smile Tree a Torino
Proprio come al giovane erborista torinese Carpano, anche a noi di Smile Tree piace sperimentare, miscelando gusti e aromi del territorio, per dare vita a prodotti unici, in cui tradizione e innovazione si uniscono. Un prodotto come Fumigà, il Vermouth di Smile Tree, nato da un’idea del nostro barman Adrian Margineanu.
Il Vermouth Fumigà dona alla bevanda torinese per eccellenza un gusto nuovo e complesso, all’interno della miscelazione classica e moderna.
Partendo dalla tradizionale miscela di vino e artemisie piemontesi, quali la gentile e la romana, il bouquet viene completato da rosa, lavanda, cardamomo, arancia amara, chiodi di garofano e tè nero affumicato.
Se siete curiosi di provare il sapore unico e inconfondibile del Vermouth Fumigà, venite a trovarci da Smile Tree, in Piazza della Consolata a Torino.