Il Whisky è un distillato dalle radici antiche e misteriose, carico di elementi culturali, tradizionali e anche esoterici, alchemici e politici. Da migliaia di anni, questo meraviglioso liquore ha circondato il mondo, offrendo una vasta gamma di sfumature, qualità, note e tipologie diverse. Dall’antica ricetta degli alchimisti che cercavano la quinta essenza alla scoperta dell’acqua infuocata, dalla guerra legale tra Irlanda e Scozia per il nome fino al periodo del Proibizionismo americano, il Whisky ha vissuto molte avventure. Nonostante conti pochi ingredienti, la sua storia è affascinante e piena di retroscena, rendendo il Whisky una delle bevande alcoliche più apprezzate, anche da scrittori, poeti e cantanti. Già dal nome si può intuire il primo dilemma che ha caratterizzato la sua storia, ma la vera magia del Whisky si esprime attraverso i suoi sapori, che hanno resistito alla prova del tempo.

Whisky o Whisky? Dipende dalla provenienza
La storia del Whisky presenta un’intensa articolazione già nei due differenti nomi, frutto di due tradizioni, culture e metodi di coltivazione e distillazione differenti. Questo dualismo rende il Whisky una bevanda speciale, sempre più richiesta e consumata in tutto il mondo.
La parola “Whisky” viene comunemente usata per indicare i prodotti distillati in Scozia e Canada, mentre la parola “Whiskey” si riferisce ai distillati provenienti dall’Irlanda e dagli Stati Uniti. Il Whisky prodotto in Canada è noto anche come Canadian Whisky, a differenza di quello prodotto in Alaska o ai confini canadesi, chiamato Rye a causa dell’ingrediente principale, la segale, che costituisce almeno il 51% della miscela.
La parola “Whisky” deriva dal gaelico irlandese “uisce” e dal gaelico scozzese “uisge”, che significano letteralmente “acqua di vita”. Il termine “aqua vitae” in latino indica l’alcol distillato, che con il tempo è stato tradotto con i termini “uisge beatha” e “uisce beatha”, ovvero “acqua della vita” in gaelico scozzese o “acqua viva” in gaelico irlandese. Tra i termini riscontrati dagli storici nella sua origine inglese si trovano “uskebeaghe” nel 1581 circa, “usquebaugh” nel 1610 e “usquebath” nel 1621. La parola “usquebae” compare quasi un secolo dopo, nel 1715.

Come gli ingredienti influiscono sul whiskey
Per produrre del whisky di qualità sono necessari soltanto alcuni ingredienti base, ma il mondo del whisky è complesso e presenta numerose sfumature. Con acqua, lievito e cereali è possibile distillare del whisky di ottima qualità, a patto che si segua un metodo valido e si disponga di attrezzature adeguate. Gli ingredienti svolgono un ruolo importante nella definizione del sapore e dell’aroma del distillato. Vediamo insieme quale ruolo svolgono i tre ingredienti principali e quali altri elementi sono necessari per produrre un buon whisky.
ACQUA
L’acqua è l’ingrediente principale del whisky, poiché determina le caratteristiche organolettiche del distillato e rappresenta il 40-60% del suo volume. Ogni distillato assume le caratteristiche organolettiche del territorio in cui è prodotto, in quanto dipende dall’acqua utilizzata. Ad esempio, in Scozia l’acqua è dolce e contribuisce a creare un eccellente single malt, mentre negli Stati Uniti (ad esempio nel Kentucky) è caratterizzata da un’elevata concentrazione di calcio, che la rende ideale per produrre un buon bourbon. È proprio grazie all’acqua che il whisky si differenzia da regione a regione e da nazione a nazione.
I CEREALI
I cereali sono fondamentali per conferire al whisky note distintive e il sapore desiderato. A seconda che si utilizzi mais, orzo, frumento o segale, il distillato assumerà un sapore particolare. Solo l’orzo viene utilizzato come cereale singolo, mentre negli altri casi i cereali vengono miscelati in proporzioni diverse. L’orzo maltato viene utilizzato per gli Scotch di malto, ma anche per altri tipi di whisky, ed è utilizzato anche per la miscelazione di cereali per la fermentazione.
ORZO
L’orzo è il cereale più utilizzato per la distillazione del whisky, poiché contiene una grande quantità di amido, necessario per produrre alcol. Viene coltivato principalmente in Scozia e in Irlanda, e poi esportato in altre regioni del mondo. La migliore qualità di orzo per la produzione del whisky è quella scozzese, tanto che viene esportato in piccole quantità in America, Giappone e Australia. L’orzo conferisce al whisky note di malto, cereali, crema, nocciole e biscotto dolce.
MAIS
Il mais ha un ciclo di produzione breve di soli 80 giorni, il che lo rende facile da coltivare, a condizione che il clima sia temperato. Grazie alla sua elevata resa alcolica e alla sua resistenza, il mais è il cereale fondamentale dei distillati prodotti nel Nord America. Il Bourbon Whiskey contiene circa il 51% di mais nella miscela dei cereali. Il mais conferisce al distillato note speziate e dolci.
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